venerdì 2 marzo 2018

Recensione "Senza più scuse" di Mary Calmes


Il weekend è alle porte e in questa giornata nevosa vi lascio il mio parere su Senza più scuse di Mary Calmes, un romanzo che non mi ha soddisfatto pienamente e vi spiego perché...

Titolo: Senza più scuse
Titolo originale: All kinds of tied down
Autore: Mary Calmes
Serie: Marshals (#1)
Data pubblicazione: 6 Febbraio 2018
Casa Editrice: Dreamspinner Press
Traduzione: Emanuela Cardarelli
Genere: M/M (Giallo - Suspense)
Prezzo: €5.72 / $6.99 (ebook)
Pagine: 264
Dove comprarlo: Amazon - Dreamspinner

Il vicesceriffo federale Miro Jones è noto per la sua capacità di conservare la calma e il sangue freddo anche quando si trova sotto tiro. Queste qualità sono fondamentali per lavorare con il suo fenomenale partner, Ian Doyle, il tipo d’uomo in grado di scatenare un litigio in una stanza vuota. Nei tre anni trascorsi a lavorare e rischiare la vita insieme, il loro rapporto è cresciuto: dall’essere due sconosciuti sono diventati colleghi, e infine compagni di squadra affiatati e migliori amici. Miro nutre una fiducia cieca nell’uomo che gli copre le spalle, e forse qualcosa di più. Tutti si aspettano che Ian, come sceriffo e soldato, prenda il comando, tuttavia la forza e l’autocontrollo che lo hanno portato al successo sul campo non funzionano negli altri ambiti della sua vita. Ian ha sempre trovato scuse per rifiutare qualsiasi legame, ma non avere né una casa né qualcuno da cui tornare lo sta lentamente divorando dentro. Col tempo, si è costretto ad ammettere che senza il suo partner non vale la pena andare da nessuna parte. Adesso tocca a Miro convincerlo che farsi catturare dai lacci del cuore non significa essere prigionieri.

Cosa ne penso...

Gli sceriffi federali Miro Jones e Ian Doyle lavorano fianco a fianco da tre anni occupandosi principalmente di protezione di testimoni, sono anche migliori amici e il rapporto che li lega è estremamente profondo.
Miro è innamorato del collega, ma conscio della sua eterosessualità non ha mai sperato di poter ottenere qualcosa di diverso dall'amicizia.
Peccato che nulla sia come sembri e chissà che il loro legame non possa mutare in qualcosa di più intimo. 
Questo romanzo è per me un grosso NI, mi aspettavo qualcosa di fantastico in stile Armi&Bagagli/Questione di tempo e invece ne sono rimasta un po' delusa
La personalità e alcuni comportamenti di Miro mi hanno trasmesso la costante sensazione che stesse vestendo dei panni non suoi, rimarcata dal fatto che la voce narrante è proprio la sua. Non riuscivo a far combaciare le azioni con la natura del personaggio e ammetto di aver fatto spesso il paragone con il genere M/F. Oltre a questa impressione puramente soggettiva, entrambi i protagonisti mi sono sembrati poco maturi e gli atteggiamenti di Ian poi di etero hanno ben poco. Anche un cieco avrebbe notato la sua tendenza a giocare nell'altra squadra, nonostante si porti dietro una fidanzata solo di nome e non di fatto. 
Ian Doyle era il mio migliore amico e partner, del tutto etero. Non avevo alcun diritto di notare le vene dei suoi avambracci, o come la giacca gli fasciasse le spalle, o il modo in cui mi toccava quando mi parlava, o quando mi si sedeva vicino, o mi si avvicinava in qualunque maniera. Non si accorgeva di essere sempre nel mio spazio personale, quasi come se ne avessi uno, per cui davvero, non avevo alcun diritto di notarlo. Ma fare finta che non lo notassi mi stava consumando. Avrei dovuto chiedere di cambiare partner, dato che sognavo di andare a letto con quello che avevo adesso. Miro
Passino le fette di salame sugli occhi perché è un aneddoto diffusissimo e che al lettore piace parecchio. Gli alti e bassi della futura coppia alimentano la tensione e la curiosità del lettore, ma la nascita della storia d'amore è accompagnata da una serie di eventi scollegati tra loro. Avvenimenti e indagini che non danno nulla alla storia, descritti come semplici dati di fatto fini a se stessi. Un grosso peccato perché le storie condite con un po' di sana trama gialla sono pazzesche, MA se sono ben amalgamate all'interno della vicenda. Qui sembra invece che la narrazione venga messa in pausa per descrivere un inseguimento e finito quello si torna al dunque come se niente fosse successo. Il potenziale c'era, ma è stato sfruttato poco. 
L'unico di qualche interesse per lo sviluppo della vicenda è il caso che viene affidato ai protagonisti verso la fine del libro. Vediamo infatti Miro e Ian coinvolti nell'azione, sia fisicamente che mentalmente, e questo dona suspense, movimento e entusiasmo alla storia.
La love story è appassionante e scandita da dialoghi e momenti dolci/piccanti ben costruiti.
Nel complesso non posso dire di aver letto mal volentieri questo romanzo, tuttavia mi sono sentita spesso confusa e non mi ha trasmesso grandi emozioni. Insomma non ho trovato una storia pulita e lineare, soprattutto per i primi 3/4, ma un puzzle senza i giusti incastri.
Non ho intenzione di arrendermi però e spero di ricredermi augurandomi che i prossimi volumi della serie riescano a darmi ciò che è mancato in questo capitolo. La carne al fuoco è tanta e con del potenziale da non sottovalutare.

Si può fare di più

Bollente

Serie "Marshals"
01. Senza più scuse
02. Fit to be tied (inedito in Italia)
03. Tied up in knots (inedito in Italia)
04. Twisted and tied (inedito in Italia)

4 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo con te. C'e' da dire che e' il primo di una serie, quindi aspettero' i prossimi per farmi un'idea piu' precisa. Diciamo giudizio sospeso ;) Di buono c'e' Sam Kage che e' sempre un piacere rincontrare...

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    1. Mi sentivo un po' sola, ma a quanto vedo non sono proprio l'unica ad avere dei dubbi su questa lettura.
      Sì, anche io continuerò comunque la serie perché spero di ricredermi. Sarebbe un vero peccato altrimenti :(
      Pensa che ho fatto il collegamento solo alla fine, che vergogna xD

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  2. Ho avuto le stese impressioni, da altre opere lette mi sembra che gli agenti, che siano FBI o di altro tipo, siano il tallone di Achille della scrittrice, specialmente nei corti.
    Visto il collegamento con Sam Kage e la serie "Questione di tempo", forse l'autrice si è ispirata a Jory per Miro. Il problema è che a Jory capitavano situazioni di tutti i tipi e lui riusciva a reagire. Miro invece le subisce rimanendo spesso ferito e il rapporto con Ian, anche quello amici-colleghi, non sembra il centro della storia. Concordo con te sul fatto che il libro sia un insieme di parti a cui manca il filo conduttore. Forse perché era il primo ma non mi sembra di conoscere molto Miro e Ian, spero nei prossimi e che magari non vengano trascurati i personaggi secondari.

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    1. Condivido tutto! Incrociamo le dita per i prossimi capitoli ^^

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