martedì 10 ottobre 2017

Recensione "Lasciati andare" di Mary Calmes


Finalmente torno alla carica con una recensione e in particolare vi racconto cosa mi ha trasmesso la lettura di Lasciati andare di Mary Calmes. Curiosi?

Titolo: Lasciati andare
Titolo originale: Lay it on
Autore: Mary Calmes
Data pubblicazione: 3 Ottobre 2017
Casa Editrice: Dreamspinner Press
Traduzione: Emanuela Cardarelli
Genere: M/M (Contemporaneo)
Prezzo: €4.18 - $4.99
Formato: ebook
Pagine: 132
Dove comprarlo: Amazon

Il paradiso può diventare un inferno. Per molti, rimanere bloccati a Ibiza, nella villa dell’armatore Miguel García Arquero, non sarebbe poi una tragedia. Ma Hudson Barber non la pensa così. Per lui, ritrovarsi senza passaporto, in un paese straniero tanto lontano da casa, è un incubo, reso peggiore dal fatto che ne è responsabile il suo inaffidabile gemello. Non volendo denunciare Dalvon per furto d’identità, Hudson è costretto ad aspettare, e ne approfitta per occuparsi di alcune attività di Miguel che, a causa dell’inesperienza del fratello, sono sull’orlo del fallimento. Quegli affari in perdita sono però un dono dal cielo, perché se riuscisse a riportarle in attivo, Hudson potrebbe sfruttare quell’esperienza per finire il suo master in gestione d’impresa. Quando Miguel torna a Ibiza, invece di trovare un toy boy scopre che Hudson ha trasformato la sua fredda villa in una casa calda e accogliente. Per Miguel non ci sono dubbi: deve convincere Hudson ad abbassare le sue difese per accogliere l’amore.

Cosa ne penso...

La trama è piuttosto esaustiva tanto quindi evito di riproporvi un mini-riassunto degli avvenimenti principali, anche perché rischierei di raccontarvi più del necessario dato il basso numero di pagine di quello che potrebbe essere definito più propriamente un racconto.  
Si tratta a mio parere di una storia semplice senza tante pretese che rappresenta un inno dell'#InstaLove (= amore immediato, sto leggendo L'amore è un attimo di Jessica Park e ormai sono un'esperta del gergo). 
Come avrete intuito, tutto si svolge in tempi abbastanza rapidi e ciò riguarda quasi ogni aspetto della vicenda: dagli avvenimenti stessi all'innamoramento. Dolcezza e romanticismo non mancano, però non aspettatevi grandi colpi di scena perché lo sviluppo della storia è piuttosto lineare e senza approfondimenti meritevoli di nota. 
Voleva me, punto e basta, e non riuscivo a ricordare nessuno che mi avesse desiderato più di lui. Hudson
Lo stesso vale per la caratterizzazione dei personaggi che si fanno apprezzare, ma che non conquistano il lettore proprio perché sono solo "abbozzati". Il numero limitato di pagine ha di sicuro influenzato questo aspetto però non rappresenta una giustificazione perché è possibile sviscerare e far emergere un personaggio anche in poche righe.
Hudson è un tantino idolatrato, sembra la famosa fata turchina che con un colpo di bacchetta sistema tutto ciò che desidera. Sin dall'inizio mi ha colpito il suo carattere determinato, ma il cambiamento subito all'arrivo di Miguel mi ha spiazzato perché è bastato uno sguardo del bel magnate per farlo cadere ai suoi piedi come gelatina. Ci sta rimanere affascinati, ma perdere addirittura la parola e il contatto con la realtà?
L'amore a prima vista, al primo tocco, al primo bacio, erano tutte stronzate e io lo sapevo. Quella che stavo vivendo era un'infatuazione all'ennesima potenza. Ma sembrava che se avessi lasciato Miguel Garcìa Arquero non sarei mai più stato felice. Hudson
Tutto ciò non rappresenta per forza qualcosa di negativo, dipende semplicemente dal gusto del lettore e io non impazzisco particolarmente per gli amori fiabeschi. Sono piuttosto ancorata alla realtà e, nonostante mi faccia piacere evadere con un po' di fantasia, "il troppo stroppia".
Miguel è il famoso e ricchissimo principe azzurro che si apprezza, ma che si dimentica subito dopo aver voltato l'ultima pagina del romanzo.
Dalvon, il fratello gemello di Hud, si è guadagnato il mio disprezzo e ho perso il conto di quante volte avrei voluto lanciarlo fuori da una macchina in corsa. Le motivazioni che mi hanno spinto a questi pensieri malevoli riguardano il suo comportamento nei confronti del fratello, partendo dalla prima giustificazione poco sostanziosa del suo "abbandono" alla verità effettiva. Lo scambio di fidanzatI (sì, al plurale) mi ha lasciato l'amaro in bocca e penso che l'autrice avrebbe potuto escogitare qualcosa di più credibile.
Il tentativo di inserire dell'azione/suspense nel romanzo non ha avuto esito positivo in quanto la risoluzione del "misfatto" (rimango sul vago per evitare spoiler) è stata banale, affrettata e non ha aggiunto nulla di particolare alla storia.
In tutta sincerità questo romanzo/racconto non mi ha trasmesso emozioni particolarmente profonde però è stata una lettura carina che mi ha permesso di trascorrere qualche ora in spensieratezza, perciò se è questo che cercate direi che Lasciati andare è ciò che fa al caso vostro!

Carino

Caldo


2 commenti:

  1. Finalmente l'ho letto e sono d'accordo con te, mi aspettavo di meglio. A me la parte azione/suspense non è piaciuta proprio, è troppo forzata, affidarsi a Dalvon poi, uno cosi volubile. Speravo che la storia fosse simile a Romanus e Inarrestabile, invece mi ha ricordato Un’altra volta, una storia dalle bassi traballanti.

    Comunque l'autrice dovrebbe revisionare il libro, all'inizio c'è scritto che Dalvon ha portato fuori Hudson e poi che non è mai uscito dalla villa. Forse sono dettagli, ma stonano e rendono la storia approssimativa.

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    1. La parte di azione/suspense è stata un tentativo ed è rimasta tale... Mi aspettavo anche io qualcosa di più!

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