martedì 22 agosto 2017

Spazio Autori #3


Spazio autori è una rubrica inventata da me, pubblicata a cadenza casuale e aperta a tutti gli autori del genere M/M che vogliono farsi conoscere meglio dai lettori.
Possiamo far lavorare la fantasia e crearla insieme a nostro piacimento! 
Oggi ho il piacere di ospitare Cristiano Pedrini! Pronti per tuffarvi nel suo mondo? Vi aspettano tante curiosità, estratti e novità ;)

Conosciamo l'autore...

- Cristiano Pedrini -

Per i temerari che voglio conoscermi eccomi qui, mi chiamo Cristiano, 44 anni e lavoro da vent’anni in una biblioteca della provincia di Bergamo. La passione per la scrittura è qualcosa che mi segue fin dalle “vecchie” scuole elementari poi dopo un “blocco” di oltre vent’anni, nell’estate del 2014 ho ripreso questa esperienza. I miei romanzi trattano come colonna portante il rapporto affettivo tra persone dello stesso sesso ma contrariamente a molte altre opere io non tratto questi sentimenti come “il problema” a cui unire intolleranza e ipocrisia per sviluppare la storia. Per la mia visione l’amore e l’affetto che lega due ragazzi non è il solo nocciolo della storia. Ad esso si intrecciano alcuni filoni: lo storico, con “Madras”, il drammatico con il prossimo “Sulle rive dei nostri pensieri”, il giallo con la trilogia “Opportunity-Rhapsody- Infinity”… Quindi se un lettore vuole andare oltre e semplicemente leggere una storia libera da pregiudizi basati sull’orientamento sessuale sarà il benvenuto. Infine… riassumendomi, potrei usare questi tre aggettivi: protettivo, romantico e naturalmente… imperfetto.

Le opere...

Opportunity

Un ragazzino viziato, un uomo squattrinato, un pericolo che cammina insieme a loro e un’opportunità; perché la vita è scoprire continuamente che non ci sono limiti per chi sa cogliere ogni sua sfumatura. 
Un romanzo toccante, avventuroso e brillante sulle opportunità che la vita ci mostra e ci dona se sappiamo cogliere.

Data Pubblicazione: 18 Maggio 2016
Serie: Opportunity (#1)
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa
Prezzo: €2.99 (ebook) - €14.45 (cartaceo)
Pagine: 248
Dove comprarlo: Ibs - Amazon

Rey e Julian appartengono a due mondi diversi: il primo è un venticinquenne squattrinato e il secondo un Conte, un capriccioso e ricchissimo diciassettenne che ancora non conosce la vita e l’amore. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi eppure, quando s’incontrano, Rey insegna qualcosa a Julian, qualcosa che poi si cementa e diventa profondo. 
In una lotta contro forze esterne e interne, i due ragazzi impareranno ad accettare quello che sono e provano, resistendo alle minacce di un mondo crudele che sfrutta le debolezze per colpire e che desidera tutte le ricchezze altrui per andare avanti. In un susseguirsi di scene romantiche, intense e avventurose. 
Perché c’è sempre un’opportunità per tutti, nella vita, anche per l’amore, anche per la diversità e persino per capire e accettare chi siamo, condividendo esperienze e cuore.

Estratto

Ad un tratto, oltrepassando una fila di bidoni dell’immondizia che emanavano un cattivo odore, senti un leggero gemito. 
Pensò immediatamente ad un piccolo gattino indifeso. 
Si avvicinò a quel luogo maleodorante e sollevandosi sulla punta dei piedi, cercò di guardare oltre.
C’era qualcosa, una sagoma; ma non era certo quella di un gatto! 
Era rannicchiata, contro la parete di mattoni, e nascosta solo in parte dai bidoni. 
Si approssimò di più, girando attorno ad essi. 
Finalmente ora poteva vedere bene. 
Davanti ai suoi occhi c’era un ragazzino. 
Superati i primi attimi di esitazione, si chinò su di lui per osservarlo meglio. 
Poteva avere al massimo quindici, sedici anni. 
“Ehi… Ti senti bene?” - domandò Rey. 
Lui finalmente aprì gli occhi, lentamente, guardandolo. 
L’uomo non aveva mai visto degli occhi così incredibilmente freddi. La loro tonalità blu, limpida come quella degli zaffiri, contribuiva a renderli tali. Per molti questo colore era considerato il simbolo della calma, della tranquillità e dell’equilibrio, ma per lui era solo un qualcosa da ammirare all’infinito. 
Il ragazzino richiuse presto gli occhi, tossendo ripetutamente. 
Non era certo in buone condizioni, pensò Rey. 
Sembrava aver avuto una giornata peggiore della sua; lo si capiva dai vestiti logori e sporchi, anche se sembravano di buon taglio. Sulla sua fronte scendevano disordinatamente dei capelli neri ma con dei riflessi che non riusciva bene a identificare, forse per via della poca luce che c’era nel vicolo, oppure perché erano semplicemente sporchi. 
Anche il suo viso, scarno ed affilato, era provato, ma la sua carnagione candida non era in alcun modo profanata dai piccoli lividi che si vedevano. Credeva di trovarsi davanti ad una maschera di porcellana, più che al viso di una persona in carne ed ossa. 
Rey lo scosse leggermente. 
Il ragazzo cercò di scostarsi mormorando qualcosa di incomprensibile. 
Fece per rialzarsi ma non con il risultato desiderato. 
Scivolò finendo tra le braccia di Rey. 
“Sei un tipetto testardo” - osservò. 
“Lasciami! Non devi toccarmi!” - esclamò il giovane cercando di rimettersi in piedi. 
“Ma dove vorresti andare in questo stato?” 
“Io… io voglio tornare a casa…” - sussurrò prima di perdere definitivamente conoscenza. 
Rey si ritrovò il peso morto del ragazzino tra le braccia.

Rhapsody

Rhapsody, la nuova avventura del giovane Conte Julian e del suo amore Rey, che si dispiega tra pericolo, passione, romanticismo e paura. 
Questa volta però nulla sarà come sembra e tutto sarà messo in discussione… 
Siete pronti per entrare nella tana dei serpenti? 
E se mettersi in gioco e osare fosse l’unica cosa da fare per capire, voi cosa fareste? 
E se tutto questo mettesse in pericolo il vostro amore, lottereste fino alla fine?

Data Pubblicazione: 22 Agosto 2016
Serie: Opportunity (#2)
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa
Prezzo: €2.99 (ebook) - €16 (cartaceo)
Pagine: 227
Dove comprarlo: Amazon

Rey e Julian, dopo le rocambolesche avventure del loro primo capitolo che li ha portati a conoscere l’amore e se stessi, tornano a parlarci di loro e della loro storia tormentata. Un ricco Conte diciassettenne e il venticinquenne che l’ha salvato più volte per amore – e che ora è il suo segretario – sono di nuovo incastrati nella tela del ragno e per capire molte cose devono agire e lasciarsi carpire da questo. 
Così tra colpi di scena, colpi di potere, avventure incredibili e amori bollenti e intramontabili, le vicende dei due si dipanano lungo un sentiero che pare quasi musica: un’unica melodia che tiene le corde del lettore e le conduce lungo un sentiero di crescita e responsabilizzazione che cattura totalmente l’attenzione. 
Quanto si è disposti a rischiare per la conoscenza e la salvezza? 
Quanto e cosa si può perdonare per amore? 
In questo nuovo capitolo della serie di Opportunity c’è molto di più di una storia d’amore; c’è anche una storia che chiede il perdono, che riapre i giochi, che mette in gioco nuove opportunità e antiche consapevolezze, ma che sempre fa perno sugli umani sentimenti che restano struttura portante di tutto questo lungo e armonioso, quanto difficile, cammino.

Estratto

Gli occhi di Julian si posarono per pochi istanti sulla figlia dei conti Bradford, letteralmente scortata da un capannello di dame, gli si stava avvicinando tradendo, nel suo passo rapido una certa rabbia mista ad apprensione. 
“Lord Edrington. Che piacere averla di nuovo mio ospite” - esordì con voce flebile ma autoritaria allo stesso tempo. 
“Grazie Helena” - rispose il ragazzo chinando il capo in modo galante. 
Lo sguardo della ragazza, della stessa età di Julian, rimase fisso su di lui, senza degnare di alcuna attenzione Rey che pure gli stava accanto. 
“Ci stavamo domandando se il misterioso giovane conte si sarebbe presentato!” - asserì la ragazza dai capelli castani raccolti in due elaborate trecce e sormontati da un prezioso diadema con vistose pietre preziose. 
“Credevamo che non avrebbe presenziato, dopo i recenti fatti che l’hanno vista suo malgrado protagonista” - proseguì una delle ragazze che la accompagnavano. 
“Fortunatamente la mia è stata una esperienza che posso considerare conclusa.” 
“Si mormora che lei abbia subito… delle attenzioni particolari” - replicò una delle dame che non aveva avuto neppure la creanza di presentarsi. 
Un sorriso di circostanza si dipinse sul volto di Julian. 
“Oscar Wilde soleva dire che la differenza tra uno scandalo e un pettegolezzo è molto semplice - le rispose - il pettegolezzo è gradevole. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla moralità. Un uomo che moralizza è di solito un ipocrita e una donna che moralizza è invariabilmente scialba!”
 “Conte Edrington!” - rimarcò la ragazza arrossendo - lei ci sta offendendo!” 
“Non posso farci nulla. Comunque Milady, credo che anche voi come il mio rapitore mi riteniate molto attraente, visto che continuate a girarmi attorno - osservò il ragazzo - e non è colpa mia se in molte persone suscito fantasie alquanto sconvenienti - concluse incrociando le mani dietro la schiena - ora se mi permettete vorrei presentarvi Rey Foster.” 
L’uomo sfoggiò un inchino perfetto a tutte le astanti. 
“Lei è un nuovo amico del conte?” - chiese Helena. 
“Mi definirei così o anche con un altro termine… - sorrise baciandole la mano – sono il suo compagno e ci frequentiamo” - precisò. 
Quella frase parve avere un significato oscuro alla nobildonna che li fissò con curiosità crescente. 
“Capisco…. Lord Edrington è un noto estimatore della caccia alla volpe; immagino che partecipiate a molte battute con lui, facendogli compagnia.” 
“Odio la caccia” - replicò stizzito Rey. 
“Suvvia, signor Foster, lei ci delude! La caccia alla volpe è una delle attività sportive più blasonate e ricercate del nostro Paese” - commentò la ragazza accompagnando quell’affermazione con una risatina indisponente. 
“Mi permetta di raccontarle una breve favola - disse l’uomo - un giorno, una volpe inseguita da venti cacciatori a cavallo con una muta di venti cani pensò: ovvio, mi uccideranno! Ma che poveri stupidi devono essere! Di sicuro non varrebbe la pena che venti volpi, a cavallo di venti asini, accompagnate da venti lupi, si mettessero a dar la caccia ad un solo uomo per ucciderlo! Le ho voluto raccontare questa storia di Gibran perché credo sia sufficiente a farvi comprendere il mio disprezzo per quello che voi definite uno sport!” - concluse lui fissando gelidamente il suo interlocutore. 
Julian non riuscì a trattenere un’espressione divertita per la lezione che quella ragazza aveva appena ricevuto. 
«Sei un grande Rey…» Pensò dentro di sé prima di fissarlo soddisfatto. 
“Hai ragione… Credo proprio che non prenderò mai in mano un fucile e mi dedicherò a passatempi più intelligenti” - aggiunse il conte accompagnandolo lontano dal gruppo delle donne sconcertate da quelle affermazioni, a loro dire, così poco rispettose. 
“Credi che sia stato troppo duro? Troppo saccente?” 
“No, affatto… Penso solamente che molte di loro si staranno interrogando su chi sia quel Gibran che ti hanno sentito pronunciare. Immagino che nessuno di loro lo sappia.”

Infinity

Le favole sono sempre più vicine di quel che pensiamo

Data Pubblicazione: 10 Febbraio 2017
Serie: Opportunity (#3)
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa
Prezzo: €2.99 (ebook) - €17.10 (cartaceo)
Pagine: 265
Dove comprarlo: Amazon

Infinity è il romanzo finale della saga dedicata a Julian Noah Edrington, diciassettenne conte londinese e ultimo discendente della sua nobile casata, con un difficile passato di lutto e atrocità alle spalle, che dopo tanto dolore ha infine trovato la forza grazie al suo compagno Rey e alla loro incredibile storia d’amore. 
Tuttavia stavolta è proprio la vita a mettere il giovane nobile a dura prova, perché adagiato in una pace apparente, insieme alle persone che ama, sarà improvvisamente disturbato dai suoi demoni del passato e comincerà a nutrire l’ultima esigenza che lo separa dalla felicità e la pace finale: quella di vendicare i suoi genitori, assassinati brutalmente sette anni prima, quando lui era solo un bambino. 
Julian e Rey in quest’incredibile storia si troveranno a rischiare tutto, ancorati alla sola consapevolezza del loro vero amore.

Estratto

“Hai visto qualcosa d’interessante?” domandò Abbigail avvicinandosi al bancone dell’elegante negozio, l’ennesimo in cui avevano messo piede in quel caldo pomeriggio londinese. Ormai erano ore che la donna stava accompagnando Julian lungo le vie dello shopping, alla ricerca di qualcosa che riscuotesse i favori di quel suo nipotino perfezionista. 
Da quando aveva scoperto che il compleanno di Rey era imminente e commesso il tragico errore di comunicarlo al giovane conte, per lei e per tutti coloro che erano alla magione, era iniziata un’autentica tortura. 
“Cosa posso regalargli?” 
Questa frase era divenuta un ritornello insopportabile che usciva dalla bocca del ragazzo ogni volta si trovasse in compagnia di chiunque, del giovane compagno, scatenando il più delle volte un fuggi fuggi generale, ovvero l’unica via di salvezza per evitare di essere investiti dai suoi commenti mordaci a ogni suggerimento che si aveva l’ardire di proporre. 
Finalmente, vinta più dalla disperazione, la donna aveva acconsentito ad accompagnarlo alla ricerca di un dono. Tutto affinché quel tormento potesse terminare! 
Per la prima volta pensò seriamente di rinchiudere il suo adorato Julian in una delle segrete della villa e lasciarlo lì fino a quando il giorno del compleanno fosse passato. 
Ma vederlo mentre si affannava a cercare qualcosa di speciale per il suo adorato partner dai lungi capelli corvini, proprio lui che non si era mai preoccupato di darsi simili pensieri, la rendeva immensamente felice. 
Il giovane lord si allontanò dalla donna che rimase invece davanti a una vetrina dove facevano bella mostra di sé diverse spille, tutte in oro bianco e arricchite da pietre preziose di ogni genere. Erano entrati in quell’importante oreficeria da diverso tempo e, anche in quel posto, Julian non era riuscito a trovare nulla che lo avesse colpito. 
La informò che avrebbe visitato ancora qualche altro negozio prima di ritornare a casa e lei gli ricordò di non fare tardi. 
Aveva cercato per ore il regalo perfetto per Rey, trovando molti oggetti che a lui non sarebbero di certo dispiaciuti, ma che non riteneva all’altezza per quell’importante occasione. Anche se si volevano bene, doveva ammettere che erano molto diversi, figli di esperienze di vita così lontane tra loro da renderli dissimili ma mai davvero distanti e, con il trascorrere del tempo girovagando per i negozi del centro, iniziava a dubitare di essere in grado di trovare qualcosa di davvero speciale per il suo compagno. Senza contare che era da molto che non sceglieva un dono per una persona importante. Anche quando si trattava del compleanno di sua zia, si limitava a incaricare Giles per risolvere l’incombenza. 
Invece stavolta si era intestardito a volerci pensare personalmente, purtroppo con un esito a dir poco disastroso! 
«Riceverà già molti regali, forse non si accorgerà neppure se non ci sarà il mio…» Pensò Julian, uscendo dall’ennesimo esercizio a mani vuote. 
“Ma che sto dicendo?” disse a voce alta. “Rimarrebbe deluso se mi presentassi senza neppure un piccolo dono” aggiunse, incamminandosi verso la strada affollata. “No, mi correggo, non rimarrebbe deluso. Sono io che lo sarei davvero, perché non sarei stato capace di salvare neppure le apparenze” ammise, continuando a guardare le vetrine che si aprivano davanti ai suoi occhi una dietro l’altra. 
Prese dalla tasca il cellulare per controllare che ora si fosse fatta e sbiancò quando si accorse che mancava solo poco più di un’ora all’inizio della festa a sorpresa. In quel momento, come se la sua mente volesse di nuovo distrarsi dall’affannosa ricerca, gli balenò in testa un nuovo pensiero. 
Proprio quello legato al suo smartphone che era un regalo del compagno, ricevuto soli pochi giorni prima. 
La sua mente lo riportò a quella mattina, quando si svegliò e si accorse che era solo. Il lato sinistro del letto era vuoto e le lenzuola spostate di lato… 
Sbadigliò e si stirò, strizzando gli occhi contro la luce del sole. Girò le gambe oltre il bordo del letto quando si accorse che qualcuno aveva legato alla sua caviglia destra un piccolo fiocco dorato, dal quale si svolgeva un nastro di stoffa dello stesso colore che correva lungo il pavimento, in direzione del salottino davanti al caminetto. 
Chiamò Rey ma non ottenne risposta. 
Si alzò e segui quella fascia fino a giungere al tavolino davanti al divano, dove trovò un pacchetto avvolto con lo stesso nastro che l’aveva lì condotto. 
Lo prese tra le mani e lo scartò. 
Avvolto in un drappo azzurro c’era uno telefonino, un modello di ultima generazione. 
D’improvviso qualcuno gli coprì gli occhi. 
“Sorpresa!” sussurrò il giovane segretario appoggiandosi alle sue spalle. 
“Ma cosa significa?”
L’uomo lo baciò sulla fronte sorridendogli. 
“É un piccolo regalo per te.” “Non era necessario, credimi.” 
“Accendilo…” lo invitò. 
“Perché?” 
“Accontentami, dài!” Julian attivò il cellulare e a un tratto il suo viso cambiò colore, diventando rosso come quello di un gambero. 
Con gli occhi increduli si voltò verso di lui. 
“Bastardo! Credevo che l’avessi fatta sparire!” esclamò mostrando l’immagine che era comparsa sul grande schermo a colori. 
“Perché relegare nell’oblio un’immagine così tenera?” 
Il ragazzo tornò con lo sguardo su quella fotografia. Rey l’aveva scattata, con il suo cellulare alcuni giorni prima. Julian stava ancora dormendo e lui ne aveva approfittato per avvicinarsi e dopo aver appoggiato il capo sul cuscino accanto al ragazzo, aveva scattato una foto dall’alto di loro due insieme. 
Ed eccoli lì, uno vicino all’altro, mezzi nudi sul letto. Il più grande con la sua solita espressione sorniona e il minore con il viso immerso nella quiete del sonno: una quiete che sembrava impossibile da scalfire. 
“Sei così sereno in questa foto. Non potevo cancellarla.” 
“Tanto lo sapevo che avresti fatto di testa tua. Comunque grazie per il regalo. Spero che tu non abbia speso troppo!” gli sorrise, abbracciandolo timidamente.


Le Regole di Hibiki

“Toccami, fai quello che vuoi…” mi disse al nostro primo incontro, “ma non credere di poterti innamorare di me… ed evita di perdere tempo a farmi stupidi regalini; io non sono un animaletto da compagnia”.

Data Pubblicazione: 10 Agosto 2016
Serie: Hibiki (#1)
Casa Editrice: FDbook collana "Auto da fe"
Genere: Narrativa
Prezzo: €2.99 (ebook) - €12.90 (cartaceo)
Pagine: 242
Dove comprarlo: Amazon

Hibiki vive a Londra, ha diciotto anni, una vita difficile alle spalle e Owen, il suo fratellino dodicenne e malato di cui prendersi cura. 
Da quando è morta la loro madre e sono rimasti soli il compito del fratello maggiore è di occuparsi della casa e delle loro vite e per questo si prostituisce, almeno fino a quando Owen non lo prega di smettere. È così che troverà lavoro come fattorino per un grande studio dove conoscerà Chris, uno dei più grandi avvocati di Londra, ricco e importante uomo d’affari che sembra irraggiungibile, ma che al tempo stesso pare subito interessato a quello sfacciato, ragazzino che tiene sempre la testa alta e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Estratto

Il giovane si appoggiò al bancone della reception porgendo un timido saluto che l’addetto, nella sua elegante divisa color porpora, contraccambiò sorridendogli. 
Ormai quest’ultimo conosceva bene quel ragazzo dall’aspetto sciatto che, periodicamente, entrava nella hall dell’elegante albergo, per raggiungere la suite presidenziale. 
«È già arrivato… mi ha pregato di dirti di salire subito» gli disse indicando gli ascensori. 
Il ragazzo annuì. Infilò le mani nelle tasche dei jeans e raggiunse l’ascensore attraversando l’immenso atrio, a quell’ora praticamente deserto. Difficilmente in altri orari sarebbe potuto passare inosservato dinnanzi al via vai di clienti facoltosi: l’avrebbero sicuramente squadrato dall’alto in basso. 
Ora invece sapeva che non avrebbe incontrato nessuno e, quando le porte della cabina si aprirono davanti ai suoi occhi, si vide riflesso nello specchio che ricopriva la parete interna dell’ascensore.
Varcò la soglia pigiando distrattamente il pulsante dell’ultimo piano. 
Mentre sentiva la cabina salire speditamente, rimase con lo sguardo fisso sulla sua immagine. Si passò le mani tra i capelli corvini che gli coprivano parte della fronte, evidenziando i suoi occhi verdi. Quella tonalità così insolita, simile al colore degli smeraldi più puri. La gemma amata fin dai tempi di Cleopatra e che l’antica sovrana d’Egitto adorava. Una storia che sua madre, da sempre appassionata di quel periodo storico, gli aveva raccontato più volte. Non gli bastava averlo chiamato con quel nome assurdo, pensò il ragazzo sorridendo al ricordo, aveva rincarato la dose con quel nomignolo… Hibi Green… che ripeteva in continuazione, davanti a parenti o a perfetti sconosciuti. Forse molti dei suoi complessi infantili derivavano proprio da quel tipo di atteggiamenti, che in qualche modo aveva involontariamente subito. 
Si massaggiò il viso, toccandosi gli sparuti peli della barba… non se la faceva da quasi due settimane anche se, dopotutto, non aveva notato poi molta differenza rispetto a quando si radeva quotidianamente. 
Quando le porte si riaprirono si voltò velocemente, avviandosi attraverso il lungo corridoio che portava alla suite. Lo percorse meccanicamente: era un tragitto che aveva imparato a memoria, immerso nella quiete della sera. Ormai conosceva ogni particolare del disegno che ornava la lunga passatoia di color avorio che lo stava accompagnando a destinazione. 
Si arrestò davanti alla doppia porta, racchiusa in un pesante ed elaborato stipite di gesso bianco. Bussò tre volte ed entrò senza attendere alcuna risposta, come era abituato a fare. 
La suite era deserta, illuminata soffusamente dalle lampade poste su alcuni tavolinetti di radica, che infondevano un senso di discrezione e al tempo stesso di opacità e di immaterialità a quell’ambiente sfarzoso. Un appartamento da quattrocento sterline a notte. Il suo amico si era trattato sempre bene e non aveva mai voluto cambiare il luogo dell’appuntamento. 
Oltrepassò il largo tappeto persiano che ricopriva gran parte del pavimento di marmo, fino a raggiungere il letto a baldacchino. Si sedette sul fondo in attesa, incrociando le braccia. 
Non era certo la prima volta che si trovava in quel luogo, tuttavia il suo disagio era sempre lo stesso che aveva avvertito fin dall’inizio. Sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente sapendo che, in fondo, essere in quella stanza lo faceva sentire sporco. Sporco non tanto verso se stesso quanto verso colui che, per l’ennesima volta, aveva ingannato per ritrovarsi lì. 
All’improvviso qualcosa gli chiuse gli occhi, gettandolo nell’oscurità. 
«Bentornato piccolo Hibiki» sussurrò una voce che conosceva bene, così come il profumo amaro emanato da quelle mani, che non ebbe esitazioni a riconoscere. 
Il ragazzo prese i palmi dell’individuo dal suo viso, e li abbassò. Si voltò lentamente replicando: «Ti piacciono sempre le entrate a effetto…» osservò sollevando il sopracciglio, iniziando a sfilarsi la giacca di panno. 
«Oggi sei più imbronciato del solito, tesoro… dai, mostrami il tuo bel sorriso» lo pregò l’uomo, mettendosi di fronte a lui. 
Hibiki sollevò lo sguardo guardandolo divertito. Conosceva Gregory Hewitt da tre mesi e per tutto questo tempo, nonostante i loro incontri, non aveva ancora imparato ad accettare il semplice fatto che a lui, di sorridere o di mostrarsi accondiscendente, non gliene importava nulla. 
A quell’uomo interessava qualcuno da accarezzare, da stringere a sé e da possedere per riempire qualche ora delle sue notti solitarie. In cambio otteneva quello che gli era necessario per andare avanti, nient’altro. 
«Toccami, fai quello che vuoi… – gli aveva detto Hibiki al loro primo incontro – ma non credere di poterti innamorare di me… ed evita di perdere tempo a farmi stupidi regalini; io non sono un animaletto da compagnia» aveva replicato con quel tono sprezzante che aveva sbalordito Gregory, facendogli provare da subito un’incredibile attrazione per quel ragazzino che poteva permettersi di sbattergli in faccia le sue condizioni. 
E da subito lo volle accontentare. 
Si sedette sulla poltrona del salotto antistante il letto. 
Si sciolse il nodo della cravatta e dopo essersi versato uno sherry, con dell’abbondante ghiaccio, si rivolse al suo ospite: «Bene, come desideri, allora spogliati…» 
Hibiki non replicò. Si avvicinò, restando dinnanzi a lui, su quell’immenso tappeto dai toni scarlatti. Fece scorrere le sue mani lungo la maglietta tarlata sul bordo inferiore, sollevandola fino a levarsela. 
La lasciò cadere ai suoi piedi prima di togliersi le scarpe Converse, un tempo di colore bianco, facendo pressione sui talloni. Anch’esse finirono a poca distanza dalla t-shirt. 
Gregory, sorseggiando dal bicchiere, non riusciva a distogliere lo sguardo da quel corpo ancora acerbo, ma che era in grado di attrarre e sedurre chiunque restasse a fissare quella carnagione fresca, dello stesso colore del latte, pura e mai profanata. Sapeva che per quel ragazzo, da pochi mesi maggiorenne, era la prima volta da solo con un uomo ricevendo quel genere di attenzioni, tuttavia si era presentato come il più navigato e sicuro dei ragazzi da compagnia, come aveva sentito soprannominarli nell’ambiente. 
«Prosegui…» gli ordinò l’uomo passandosi le mani tra i capelli castani, aspettando che le mani del ragazzo si animassero e si muovessero di nuovo, raggiungendo la zip dei jeans. 
Slacciò l’unico bottone e lasciò che l’indumento scendesse da solo, lentamente, fino ai suoi piedi, rimanendo immobile per diversi attimi che a Gregory parvero interminabili, assorto com’era nel rimirare quelle gambe snelle e prive di muscoli ma al contempo armoniose e degne di essere avvolte in un lungo e appassionato massaggio.
Attese che il ragazzo le alzasse di poco, oltrepassando gli abiti rimasti sul tappeto, e quando lo vide avvicinarsi alzò la mano, intimandogli di rimanere dov’era. 
«Voltati…» 
«Sei uno di quelli a cui piace solo guardare?» sussurrò il ragazzo ubbidendo alla richiesta. 
«Ora unisci le tue mani, portandole dietro la nuca» si sentì ordinare. 
«Come desideri» replicò Hibiki.


I Sentieri di Hibiki

“Perdonami per ciò che sono…”

Data Pubblicazione: 13 Maggio 2017
Serie: Hibiki (#2)
Casa Editrice: FDbook collana "Auto da fe"
Genere: Narrativa
Prezzo: €3.99 (ebook) - €13.92 (cartaceo)
Pagine: 218
Dove comprarlo: Amazon

Hibiki e Chris sono finalmente felici e insieme. 
Il ragazzo che ha rubato il cuore del brillante avvocato londinese tuttavia non riesce a stare lontano dai guai… 
Un passato scomodo, una proposta indecente, una minaccia che si affaccia all’orizzonte: come potrà Hibiki salvare tutti coloro che ama senza distruggere il suo stesso cuore? 
In una Londra cupa e bellissima sono pronti a combattere contro tutto per salvare i loro cuori dalla furia del mondo, ma potranno vincere contro tutto ciò che si abbatterà su di loro?

Estratto

Hibiki avrebbe di certo desiderato andarsene da quella stanza e mollare seduta stante quell’individuo, ma sapeva di non poterlo fare. Nonostante provasse per lui sentimenti tutt’altro che benevoli non poteva dimenticarsi che era pur sempre il fratello di Chris ed egli si aspettava che lo trattasse nel migliore dei modi. 
«E così tu hai iniziato a lavorare da mio fratello come fattorino… e continui a farlo, nonostante tutto» commentò Keegan camminando lentamente davanti a lui, sorseggiando con lentezza esasperante l’ennesimo bicchiere di brandy.
«Nonostante tutto?» 
«Sì, ora che sei il suo fidanzato immagino che tu…» 
«Frena! – esclamò il ragazzo alzando le mani verso di lui – Io lavoro qui e mi guadagno ciò che serve a me e a Owen…» 
«Owen? Ah sì, tuo fratello minore. Però vivi con lui!» 
Hibiki si rendeva conto che la sua pazienza era prossima a esaurirsi; tuttavia stavolta anche Chris aveva contribuito ad accrescere la sua esasperazione. Che motivo aveva di raccontare tutto per filo e per segno a suo fratello?
«È lui che mi ha invitato e… non sono affari tuoi!» 
«Dato che parliamo di mio fratello il minimo che possa fare è saperne di più su chi si porta in casa – replicò Keegan avvicinandosi – In ogni caso ho sempre riconosciuto che avesse buongusto e, almeno in superficie, sembra che non l’abbia perso» 
Quel giudizio, il primo che sembrava non nascondere velati doppi sensi, venne accolto da Hibiki con qualche passo indietro soffocando l’istinto di mollare un cazzotto a quello sfrontato. 
«Dovresti imparare ben altro da lui!» si lasciò sfuggire. 
«Davvero?» rise l’altro sedendosi sulla poltrona di Chris. Posò i piedi sul bordo del tavolo giocherellando con il bicchiere che ondeggiava tra le sue mani. «Immagino che ora mi farai un nutrito elenco di ciò che dovrei apprendere da lui come la pazienza, la pacatezza, il suo modo di corteggiarti…» 
«Sarebbe tempo perso. Io scelgo con estrema cura chi tenermi accanto». 
«Ed anche chi tenerti sopra, presumo» sussurrò Keegan. 
Una scintilla saettò all’improvviso nella mente del ragazzo illuminando qualcosa che fino a ora gli era sfuggito e che si palesò sul proprio volto, mostrandosi in tutta la sua prepotente sicurezza. 
Si abbassò posando le mani sul lucido piano della scrivania, allungandosi verso il suo interlocutore. 
«Tu sei semplicemente geloso, non è vero? Anche se non so cosa fai per vivere ho il sospetto che, professionalmente parlando, Chris ti batta abbondantemente; per non parlare dei suoi modi da vero gentleman e ora… – sussurrò con un sorriso accattivante – hai scoperto che anche negli affetti lui ti superato» 
«Arriveremo a destinazione con un lieve ritardo, dopotutto” aveva osservato il tenente fissando anch’egli la gente operosa sotto di loro.


Madras

«Lawrence… io e te siamo la prova vivente che siamo più forti di ciò che ci circonda… che possiamo vincere tutti i pregiudizi, se restiamo l’uno accanto all’altro…»

Data Pubblicazione: 15 Novembre 2016
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa/Storico
Prezzo: €2.99 (ebook) - €12.57 (cartaceo)
Pagine: 219
Dove comprarlo: Amazon

Jasper Lytton è il nipote del governatore della regione di Madras, una delle perle più preziose e redditizie dell’Impero britannico, una terra lontana, meta finale del lungo viaggio che egli ha intrapreso. 
Lawrence è uno schiavo che grazie al volere del giovane inglese sarà di nuovo libero dopo essere stato la merce in un’asta molto particolare. Ma a che prezzo il giovane indiano baratterà la sua libertà? 
Da quel momento tutto cambierà per entrambi: l’amore li condurrà verso quello che oltre a essere un viaggio tra la maestosità del mare e l’esotica e incredibile natura di quelle terre, lo è anche tra l’incredibile grandezza del cuore umano, trascinandoli in balia di infinite emozioni e pericoli.

Estratto

La HMS Pelican aveva gettato le ancore nel piccolo porto di Nagercoil da poche ore. Il caldo sole, attenuato dalla brezza marina, illuminava il lucente scafo nero dell’incrociatore dal cui unico fumaiolo, dipinto dello stesso colore, si scorgeva ancora un debole filamento di fumo. Appariva agli occhi di coloro che lo osservavano come un moderno vulcano che attendeva, in silenzio, nella rada di quella cittadina. 
Un giovane si affacciò con circospezione al parapetto posando le mani sul freddo ferro. Fissò la banchina affollata di uomini che si muovevano disordinati come uno sciame di insetti, mostrando una molteplicità di atteggiamenti verso la grande nave che era a poca distanza dal loro mondo. Alcuni di essi proseguivano con ostentata indifferenza trasportando sulle spalle ogni genere di mercanzia, mentre altri lanciavano fugaci sguardi prima di ritrarsi, perché timorosi di mostrarsi troppo curiosi nell’indugiare sul bastimento dalla cui poppa sventolava il vessillo inglese. 
Il ragazzo che indossava una camicia blu si coprì la fronte con la mano per riparare gli occhi cerulei dai raggi del sole, e poter continuare a osservare quel mondo così diverso da quello in cui aveva vissuto fino ad allora. Ormai si trovava a oltre quattromila miglia dalla sua casa, la sua adorata Londra. 
Aveva implorato per mesi suo padre e sua madre di permettergli di far visita a suo zio che governava la regione di Madras, e alla fine, dopo infinite discussioni, era riuscito a spuntarla grazie alla sua caparbietà. 
Era riuscito a partire subito dopo il termine delle lezioni primaverili all’Eton College, e ora aveva davanti a sé più di due mesi per visitare i luoghi che un lontano parente aveva spesso descritto nelle sue lunghe e dettagliate lettere, molte volte accompagnate da qualche fotografia che lo ritraeva in ambienti incredibilmente incantevoli. 
Furono quelle righe, quelle immagini, a rapire per sempre il suo cuore di diciottenne ormai pronto a varcare la soglia dell’età in cui sarebbe stato considerato un uomo. Voleva che quel passaggio coincidesse con quel meraviglioso viaggio atteso da mesi. 
«Lord Lytton, credevo stesse ancora riposando» esordì un ufficiale avvicinandosi. 
Egli si voltò verso quella voce imperiosa osservando con una punta di invidia l’uniforme dell’uomo, impeccabile come sempre. Il tenente dei fucilieri di Sua Maestà appariva in tutta la sua marziale figura: la divisa di un rosso sgargiante, la lunga fila di bottoni dorati che ornava il petto fiero, la spada d’ordinanza con l’elsa raffigurante le insegne della corona. Un degno alfiere dell’impero vittoriano.
In confronto a lui la figura esile di Jasper appariva simile a un moderno Davide contro Golia. Era davvero un bene che quell’uomo, seppur spavaldo, avesse mostrato da subito una certa simpatia per lui, nonostante al suo esordio egli lo avesse apostrofato con un commento che lo aveva mandato su tutte le furie. 
La Pelican era infatti in navigazione solo da poche ore quando il passeggero salito a bordo all’ultimo scalo aveva deciso di godersi il panorama al tramonto. Una volta uscito dalla cabina si era incamminato lungo il ponte salutando alcuni marinai intenti a sistemare delle gomene. 
Era alquanto insolito che un bastimento da guerra ospitasse dei civili, ma il comandante, un caro amico del governatore di Madras, aveva acconsentito a prendere a bordo il nipote giunto dall’Inghilterra. 
Il ragazzo aveva raggiunto la prua della nave respirando la fresca brezza marina e contemplando l’immensa, placida distesa che si allargava davanti ai suoi occhi. 
Aveva sollevato di poco lo sguardo per osservare una coppia di gabbiani che volava intrecciando un balletto sinuoso, sfidandosi continuamente a chi saliva più in alto nel cielo. «Ragazzo, dove sono i tuoi genitori?» aveva chiesto una voce alle sue spalle. 
Il diciottenne si era voltato trovandosi davanti a un ufficiale che lo stava guardando con evidente preoccupazione. 
«Come ha detto, scusi?» aveva chiesto visibilmente seccato. 
«È pericoloso per un ragazzino girovagare da solo sul ponte… questa in fondo è una nave da guerra della regia marina britannica» aveva precisato quello accendendo una pipa di radica. «Con tutto il rispetto, signore, io ho diciotto anni!» aveva replicato stizzito avvicinandosi. 
L’ufficiale si era chinato per fissarlo con attenzione. 
Ora che poteva scorgerlo meglio non poteva non rimanere affascinato dai lineamenti delicati e aggraziati del suo giovane interlocutore. La luce del crepuscolo donava alla sua carnagione nivea un calore che contrastava con i suoi occhi tersi, e con i capelli biondo cenere. 
«Dici davvero?» aveva insistito l’ufficiale. 
«Non credo sia appropriato che un soldato dubiti della parola di un nobile» aveva precisato l’altro incrociando le braccia sul petto assumendo un fare sostenuto. 
«Addirittura un nobile! Quindi ho preso ben due abbagli…» - rise inchinandosi e togliendosi il copricapo - «Tenente Hardy Scott…» 
«Molto lieto. Io mi chiamo Jasper Lytton.» 
«Il nipote di Lord Lytton? Il Governatore di Madras?» aveva chiesto sorpreso il giovane ufficiale dai capelli castani. 
«Esattamente. Lei lo conosce?» 
«No, ma sono diretto proprio nella regione che è sotto la sua amministrazione.» 
«Arriveremo a destinazione con un lieve ritardo, dopotutto” aveva osservato il tenente fissando anch’egli la gente operosa sotto di loro.



La Teoria del Pettirosso


“Il vero amore non implica la perfezione, anzi fiorisce sulle imperfezioni” 
- John Gray -


Data Pubblicazione: 22 Agosto 2016
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa
Prezzo: €11.90 (cartaceo)
Pagine: 154
Dove comprarlo: Amazon

Ross è il direttore del Byron, un grande biblioteca che dirige e vive con amore e passione. Le sue giornate scorrono tranquille almeno sino a quando Nathan, un giovane senzatetto dall’oscuro passato, non viene sorpreso rubare all’interno del locale e quindi condotto da lui per l’increscioso evento. Dal momento in cui Ross conosce Nathan, però, ne rimane come folgorato e secondo la teoria del pettirosso, sente quasi il bisogno di aiutarlo e prendersi cura di lui sin dal primo istante. 
I due, così diversi e sempre più vicini, attraverso situazioni di pericolo e d’amore, si troveranno a prendersi cura delle loro vite e differenze, mentre un segreto terribile incombe sulla vita del giovane ragazzo. 
Ross non si scoraggerà mai e lotterà per lui con tutte le sue forze, ma potrà l’amore salvare dai pregiudizi e dal passato, regalando infine un nuovo inizio?


Estratto


CAPITOLO PRIMO 

Benvenuti al Byron 

Ross percorse il lungo corridoio che conduceva all’atrio principale della biblioteca con le parole ansiose di Margaret che gli risuonavano nella mente come un disco inceppato. 
«Per favore, puoi scendere subito? Abbiamo un problema», gli aveva detto al telefono. 
Sapeva che quella donna era in gamba. Era attenta e scrupolosa, ma talvolta, nelle situazioni che si allontanavano dalla stretta quotidianità, si lasciava prendere dal panico. Forse, con il senno di poi, l’averla trasferita alla reception non era stata una grande idea, ma, in fondo, credeva che le facesse bene stare in mezzo alla gente. 
Dopo la morte del marito, c’erano volute settimane per riuscire a convincerla a uscire di casa e altrettante per trasferirla dall’ufficio dell’amministrazione al suo nuovo incarico. Credeva che per lei quella sarebbe stata la scelta migliore e che avrebbe in tal modo avuto la possibilità di stare in mezzo alla gente e trascorrere le giornate all’insegna di una maggiore vivacità, anziché restarsene chiusa in un ufficio da sola. 
Ross giunse davanti al banco dove Margaret lo attendeva, in piedi, quasi sull’attenti. I grandi occhi castani della donna erano seri e un po’ atterriti. 
«Eccomi qui. Che cosa abbiamo di tanto grave?» 
Con discrezione gli fece cenno di seguirla, percorrendo il bancone. 
«In mediateca Luke ha bloccato un taccheggiatore. Ora ci sta aspettando nella sezione di musica antica.» 
«Un taccheggiatore? Un ladro, vuoi dire…» 
Margaret annuì dopo essersi sincerata che nessuno potesse vederla. 
Ross raggiunse la mediateca che si trovava al piano terra, adiacente alla sala d’ingresso, scortato dalla donna. 
Che strano che qualcuno rubi qui al Byron. Tendenzialmente gli utenti si dividono in due categorie: i topi da biblioteca e chi non ha un altro posto dove andare. Per i primi quello che c’è qui dentro è un patrimonio inviolabile, per i secondi arredamento di un luogo dove trovare rifugio 
Entrando nella sala Ross fu abbagliato dalla tonalità intensa delle pareti. Si era ripromesso di far coprire quell’assurdo colore aragosta con uno più chiaro e meno opprimente, ma ogni volta si scontrava con l’architetto che aveva progettato la struttura. A lui quella tinta piaceva. Improvvisamente, esaltata dallo sfondo, si trovò davanti l’imponente figura di Luke dietro alla quale si nascondeva il presunto ladro. 
Quando vide il direttore, Luke si scansò e chiese alla donna di chiudere la porta. 
«Che cosa è successo?», domandò Ross. 
«L’ho sorpreso mentre cercava di rubare uno dei nostri cd», sentenziò il collaboratore, fissando il colpevole. 
Luke era un funzionario molto disponibile con il pubblico. Amava profondamente il suo lavoro e dedicava cure quasi maniacali alla sezione di mediateca, spesso sforando il budget annuale. Tra i suoi difetti più fastidiosi c’era però un’eccessiva sicurezza in se stesso, che talvolta lo portava ad assumere atteggiamenti presuntuosi. Avere una buona dose di autostima era quanto mai importante, ma non se ciò rasentava la cieca e incondizionata fiducia nelle sole proprie capacità e nel proprio intuito, ignorando ogni possibile alternativa. Forse proprio per questo era il solo responsabile della sezione; difficilmente Ross avrebbe potuto affiancargli qualcuno abbastanza paziente da sopportarlo. 
Quando finalmente Luke si spostò, Ross si accorse che l’uomo fermato era un ragazzo che poteva avere a malapena diciotto anni; seduto su una delle poltrone dedicate all’ascolto della musica, il giovane se ne stava immobile fissando il pavimento. 
Ross si presentò: «Sono Ross Stuard, il direttore del Byron.» 
Il ragazzo sollevò lo sguardo, rimanendo nel più assoluto silenzio. 
«Il mio collaboratore le ha lanciato un’accusa molto grave. Vuole cortesemente dirmi come sono andate le cose?» 
Il ragazzo si alzò, lanciandogli uno sguardo alquanto contrariato. “È qui per ascoltare la mia versione o, semplicemente, per giustificare un patetico e grossolano errore?” 
«Io sono qui per ascoltarla, signor…» 
«Nathan», rispose semplicemente. 
«Bene, signor Nathan. Vuole dirmi perché Luke l’accusa di furto?» 
«Mi guardi. È molto semplice lanciarmi un’accusa simile», ribatté quello allargando le braccia. Nathan indossava una giacca logora, dei jeans strappati e delle scarpe da tennis oramai consumate, eppure, nonostante l’abbigliamento, appariva pulito e in ordine. Forse era per questo che Ross non aveva subito fatto caso agli abiti dismessi del ragazzo. 
«Ti ho visto chiaramente nascondere un cd nella tasca del giaccone dopo averlo sottratto dall’espositore», s’intromise Luke, avvicinandosi ai due. 
«Si riferisce a questo?», affermò il ragazzo mostrando la custodia di un compact disk. 
L’uomo glielo strappò di mano raggiante. «Avete visto, avevo ragione!» Ross lo osservò con attenzione e poi si rivolse al collaboratore facendogli candidamente notare che quella custodia non apparteneva a nessuna delle loro collezioni: «Non ha neppure la targhetta di riconoscimento.» 
Luke era visibilmente perplesso. “Non è possibile. Deve averlo scambiato. Io l’ho visto prenderlo.”
«È vero», ammise il ragazzo, «l’ho guardato solo per confrontarlo con il mio. Avete una versione di Brahms di quartetti per pianoforte e archi in sol minore che non avevo mai sentito. Ma osservandolo meglio ho pensato che non sarebbe stato molto diverso dall’esecuzione che avevo già ascoltato.»



Sulle Rive dei nostri Pensieri

Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre 
- Abraham Lincoln -

Data Pubblicazione: Settembre 2017
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: Narrativa
Pagine: 228
Dove comprarlo: coming soon!

Lee Newman, astro nascente del partito repubblicano, durante il suo viaggio a bordo dell’American Queen, ritrova il desiderio di tornare ad amare dopo aver incontrato Nicholas un giovane dipendente di bordo. Ma con esso è costretto ad affrontare gli intrighi che la vita, la società e il destino gli pongono come ostacoli ad un amore che vorrebbe nascere ma che forse è destinato a morire. 
Nicholas è davvero chi dice di essere? 
Quanto può essere profondo un viaggio dentro e fuori al proprio cuore? 
Cosa ha permesso loro di incontrarsi su quel lussuoso battello che scivola sulle acque calme e brillanti del fiume più grande d’America, per ritrovarsi a lottare per loro stessi e quello che di loro sarà? 
Perché Lee e Nicholas sono destinati a conoscersi, conquistarsi e appassionarsi per poi perdersi per sempre?
Quanto possono essere pericolosi i segreti, il nostro passato e quello che siamo agli occhi del mondo? 
Un romance intenso, avventuroso e originale, che vi condurrà lungo il viaggio più emozionante della vita, alla scoperta del vero amore.


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