sabato 12 dicembre 2015

Recensione "I fenomeni" di Velia Rizzoli Benfenati

In questi giorni mi sto dedicando molto allo studio, ma allo stesso tempo non voglio trascurarvi quindi ecco pronta per voi la mia recensione de I fenomeni di Velia Rizzoli Benfenati uscito ieri per Triskell Edizioni.

Titolo: I fenomeni
Autore: Velia Rizzoli Benfenati
Data pubblicazione: 11 Dicembre 2015
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: M/M
Formato: ebook
Prezzo: €3,99
Pagine: 124
Dove comprarlo:Amazon

«Federico Franzoni, detto Franz, è così: ricco da far schifo, più brillante di un diamante, simpatico praticamente a tutti e, manco a dirlo, di una bellezza irritante. Io lo odio.» Siamo a Bologna nel settembre del 1994 e questo è il primo pensiero di Gionata Draghetti quando incontra, il primo giorno di allenamento, un suo compagno di scuola appena tornato dagli Stati Uniti. Presto però questa opinione cambia, a dispetto di tutto. Chissà Franz cosa ne pensa di lui…


Cosa ne penso...

Corre l'anno 1994, Gionata Draghetti è un diciassettenne gay, preso di mira dai bulli-omofobi della scuola e vive a Bologna. Il suo modo di evadere da tutto ciò è la pallavolo, dove non è considerato uno "sfigato" e può dimostrare quanto vale, senza nessuno stupido giudizio. 
La storia prende vita proprio nel momento in cui iniziano gli allenamenti per Gionata e la sua squadra, e li aspetta una grossa novità
(...) gli allenamenti sono ricominciati con una "bella" notizia: la nostra società si è unita a quella della zona di Santo Stefano. Tra noi ragazzi della Direttissima e quelli di Santo Stefano c'è un abisso. Gionata 
L'abisso riguarda la loro estrazione sociale, poiché la zona di Santo Stefano è considerata più in, più ricca rispetto alla loro. Questa novità comporta quindi l'unione delle due squadre di pallavolo
(...) sento un rumore provenire dalla porta d'ingresso e qualcuno sussurrare "finalmente". Chi si presenta sulla soglia, scusandosi del ritardo, è l'ultima persona che avrei mai desiderato vedere e soprattutto avere in squadra. Federico Franzoni è anche lui iscritto al Keplero come me: sta nella quinta H e tutti lo chiamano Franz. (...) Federico Franzoni è così: ricco da fare schifo, più brillante di un diamante, simpatico praticamente a tutti e, manco a dirlo, di una bellezza irritante. (...) non ha mai sofferto per essere quello che è. Io lo odio. Gionata 
Franz è appena tornato dagli Stati Uniti dove ha frequentato la quarta liceo. 
Gionata non è per niente felice di rivederlo e soprattutto di averlo in squadra, l'unica sua speranza è che il ragazzo non si ricordi di lui
Spero che non mi riconosca, dopotutto sono cresciuto più di dieci centimetri dall'ultima volta che l'ho visto e non si è mai mostrato particolarmente interessato alla mia persona. Probabilmente non sa neanche il mio nome e, se sono fortunato, non ricorda nulla di me e di quanto mi è accaduto tre anni fa. «Ehi! Ma tu sei Gionata Draghetti della G! Ciao, come stai? Ragazzi, lui è uno forte! Mi ricordo bene che in seconda mi ha massacrato durante un torneo a scuola! Cazzo, averti in squadra sarà una grande storia!» Sembra anche contento di vedermi.Merda, quanto odio quelle fossette che gli vengono fuori tutte le volte che sorride. Ve bene, ho appena scoperto che non ho speranze: presto tutti sapranno cosa sono, che cosa ho fatto tre anni fa e perché mi comporto in modo così strano. La mia vita forse andrà di nuovo in pezzi, ma questa volta non mollerò. Non ho più paura. Dopotutto anch'io ho diritto di vivere un'esistenza quasi normale. Gionata 
Come non detto...Franz si ricorda perfettamente di lui ed è determinato a diventare suo amico
Gionata cerca di resistere in tutti i modi, ma finisce inevitabilmente per crollare e cedere al suo fascino, inizialmente in amicizia fino ad innamorarsene perdutamente.
È di una bellezza esasperante, lo so, ma questo cosa vuol dire? La bellezza non basta. Una persona deve essere di più, giusto? Sì, lui è stato anche molto gentile, ma è sempre di una gentilezza stucchevole. Non è un caso se tutti cadono nella sua rete e lo adorano. Io non ci casco, non sono come tutti gli altri. (...) Devo ammettere che mi sto ricredendo su di lui e non lo odio più. (...) Non credevo fosse possibile provare tanto caldo al cuore, anche se so che me lo dovrò togliere dalla testa molto in fretta, perché lui non è per me. Anche se fosse gay, cosa che non è, non guarderebbe mai uno come me. Gionata
Vi ho già detto troppo! Se avete prestato attenzione ai piccoli dettagli sparsi qua e là potete già immaginare a cosa andranno incontro i due ragazzi, cosa dovranno affrontare e i temi trattati saranno molti e molto delicati.
Leggendo la trama, peraltro molto breve, mi ero immaginata tutt'altra storia.
L'odio di Gionata per Federico non è così profondo come possa sembrare leggendo la trama, e mi aspettavo qualcosa di diverso onestamente, per questo sono rimasta spiazzata e ammetto un poco delusa. Dopo quasi due parole, "l'odio", la cui motivazione non mi ha convinto così tanto, si è volatilizzato e siamo passati troppo rapidamente all'amicizia/amore
Certo Franz è una persona davvero carina e gentile, mi è piaciuto subito, quindi è chiaro che anche Gionata non avrebbe potuto resistergli a lungo. Mi aspettavo però qualcosa di più "complesso" e profondo.
Continuando la lettura ho iniziato a conoscere meglio Gionata, vedere cosa è costretto a subire a scuola mi ha fatto aprire gli occhi e ricordare, tutte queste cose non mi sono sconosciute, e l'ho capito. I ragazzi a quell'età sanno essere davvero meschini e possono "rovinare" la vita delle persone senza rendersene conto, cosa vuoi che sia una "piccola" presa in giro?
Tornando al libro...
È un romanzo dolce, un pochino infantile (passatemi il termine) ma giustamente i ragazzi hanno 17/18 anni. Forse sono io che non sono riuscita ad entrare nell'ottica "adolescenziale" che la fascia d'età include inevitabilmente. Per questo motivo alcuni discorsi e dialoghi mi sono sembrati troppo semplici e immaturi.
Sicuramente i temi trattati sono stati affrontati con la delicatezza che meritano, quindi in questo l'autrice ha proprio fatto centro.
Lo sport occupa una fetta importante del libro e ha anche un ruolo davvero importante, è una passione ma allo stesso tempo un aiuto per evadere e dimostrare quanto si vale nonostante tutto. Tutto ciò trasmette un messaggio importante.
Se la parte iniziale non mi ha convinta del tutto, devo dire che la parte finale mi ha sorpreso e mi è piaciuta, in particolar modo l'epilogo. 
P.S. Giustizia è stata fatta! Urrà!
La mia citazione preferita?
Mio padre ha sempre la sua tabaccheria ampliata con la ricevitoria e la rivendita di biglietti. Sulla porta ha messo un adesivo piuttosto esplicito: IN QUESTO ESERCIZIO I CANI POSSONO ENTRARE, GLI OMOFOBI NO!





Non mi ha convinta

Temperato

2 commenti:

  1. Vi ringrazio tantissimo perché, al di là del gusto personale, avete un colto un punto di fondamentale per me: tornare a vent'anni fa (sigh!) non è stato facile. Ricostruire i pensieri di diciottenni e cercare di mettermi nella loro ottica ha richiesto un lavoro non facile, di ricerca e soprattutto ascolto. Così come la ricerca sul linguaggio: riuscire a trasmettere immaturità è stato uno degli ostacoli più grossi. Quindi, vi ringrazio perché per me questa critica non è solo costruttiva, ma è anche fonte di grande soddisfazione personale!

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    1. Sono felice che sia stata presa come una critica costruttiva. :)
      Alla prossima!

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